Tanti soci hanno partecipato alla gita a Livorno
Successo della gita a Livorno per la visita all'Accademia Navale. I partecipanti hanno avuto l'opportunità di approfondire la conoscenza con la scuola, ammirando le sale del museo storico e concludendo il "viaggio" nel moderno Simulatore, avendo così l'opportunità di provare l'emozione di un'uscita simulata dal porto di Taranto su una nave da guerra.
Al termine il Presidente Mauro Lubrani ha consegnato il gagliardetto del Club all'Ufficiale che aveva seguito il gruppo e un libro fotografico del socio Luca Bracali. Poi, tutti a pranzo al ristorante «La Barcarola» prima del rientro in sede.
L'Accademia navale fu inaugurata il 6 novembre 1881 e inizialmente occupò la sola area del lazzaretto di San Jacopo, nei pressi dell'omonima chiesa. La scuola di marineria nacque, su iniziativa dell'allora ministro della Marina, l'ammiraglio Benedetto Brin, dall'unione della "Regia scuola di marina" del Regno di Sardegna (con sede a Genova) e di quella borbonica (con sede a Napoli) a seguito dell'Unità d'Italia e dell'istituzione della Regia marina.
Uno dei primi allievi ufficiali a frequentare l'accademia fu Manlio Garibaldi ultimo figlio maschio di Giuseppe Garibaldi.
La progettazione del complesso di edifici fu affidata al capitano del Genio militare Luigi Pestalozza ed i lavori furono avviati nel 1878; l'ingegnere livornese Angiolo Badaloni seguì attivamente ogni progetto. Nel 1913 fu poi annessa al complesso dell'Accademia Navale anche l'adiacente area occupata dal preesistente lazzaretto di San Leopoldo.
A partire dal 1923, a seguito dell'istituzione della nuova forza armata, la Regia aeronautica come unione delle componenti aeree della Regia marina e del Regio esercito, ed in attesa che la stessa si dotasse di una propria accademia (poi sorta a Pozzuoli), gli edifici dell'Accademia navale ospitarono, fino al 1926, l'aeronautica.
Nel corso della seconda guerra mondiale, a causa dei bombardamenti che colpirono Livorno nel luglio del 1943, l'Accademia Navale fu dapprima costretta a trasferirsi a Venezia e, successivamente, dopo soli due mesi, a Brindisi, dove rimase fino al 1946. Dal momento che i bombardamenti avevano pesantemente segnato molti degli edifici della cittĂ ed anche le strutture che ospitavano l'accademia, fu necessario, al termine del conflitto, intraprendere una sostanziale opera di ricostruzione e di potenziamento delle infrastrutture, protrattasi nell'arco di circa vent'anni e che vide, nel 1966 l'aggiunta del "Palazzo Studi", attuale sede dei laboratori scientifici e di aule specialistiche.
Il corpo principale dell'accademia, al quale si accede percorrendo un viale alberato dall'ingresso del cancello di San Jacopo posto sul lungomare di viale Italia, è costituito da un ampio edificio a tre piani formato da tre ali perpendicolari a racchiudere un'ampia "piazza d'armi" interna. Il lato del cortile interno rivolto verso il Mar Ligure non è occupato da edifici, ma è caratterizzato da un brigantino interrato le cui sovrastrutture sono utilizzate ancor'oggi degli allievi dell'Accademia per esercitarsi nella manovra delle vele anche in vista della crociera sulla nave scuola "Amerigo Vespucci".
Il complesso dell'Accademia Navale copre, attualmente, un'estensione di circa 215.000 metri quadrati e comprende, tra gli altri, aule, laboratori, dormitori, piscina, palestra, biblioteche, cinema ed auditorium. L'accademia ospita annualmente circa 1250 persone tra allievi ufficiali ed ufficiali che frequentano corsi integrativi e professionali.
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