Il nostro Club ha aderito all'iniziativa lanciata dal "Marino Marini" con una cena di solidarietĂ al centro Hidron di Pistoia
Si chiama «Progetto Gughi» e l’obiettivo è quello di realizzare a Pistoia un centro-pilota per assistere i malati di Sla e le loro famiglie. Il primo passo è quello di formare medici del territorio grazie ad alcune borse di studio per permettere loro di seguire per tre mesi corsi altamente specializzati al centro «Nemo» di Milano, nato qualche anno appunto in risposta alla necessità di risolvere le problematiche delle persone colpite da malattie neuromuscolari.
Nella nostra provincia, che ha oltre venti ammalati di Sla, la mobilitazione è partita, grazie ad un’iniziativa promossa da Guglielmo Bonacchi, presidente del Rotary club Pistoia-Montecatini “Marino Marini”, a cui hanno aderito anche gli altri club di Pistoia-Montecatini, Prato, Prato “Filippo Lippi, Fucecchio, S. Miniato ed Empoli. Il governatore del Distretto 2070, Franco Angotti, ha voluto far pervenire un contributo all’iniziativa.
Il tam-tam della solidarietà si è concretizzato con una cena benefica “Diamo una mano all’Aisla” (associazione molto attiva in provincia), che si è svolta al Centro Hidron di Pistoia, a cui hanno partecipato tantissime persone dei club aderenti, autorità e amici di Bonacchi.
Gli obiettivi del progetto sono stati illustrati dal dottor Cristian Lunetta, del centro Nemo di Milano: «Numerosi studi hanno confermato che l’approccio più adeguato nella gestione dei pazienti Sla è quello multidisciplinare. A tal proposito è indispensabile l’individuazione o la creazione di Centri dedicati nei quali sia presente un equipe formata da diversi specialisti, costituita per garantire una presa in carico globale del paziente Sla.
Il progetto — ha proseguito il dottor Lunetta — vede il coinvolgimento del Centro clinico Nemo per la formazione dei vari operatori, che saranno individuati a livello del territorio della provincia di Pistoia e l’interazione dello stesso centro con le strutture ospedaliere e di assistenza socio-sanitaria territoriali.
L’Aisla si occuperà dell’attività di coordinamento del progetto stesso, grazie alla presenza di una sezione presente nel territorio di Pistoia, di supporto alla formazione dei familiari come care giver, di informazione sulla malattia e di collaborazione per il coinvolgimento delle altre associazioni di volontariato presenti sul territorio.
Il progetto si rivolge a tutti i pazienti con diagnosi di Sla residenti-domiciliati nel territorio della provincia di Pistoia e prevede la presa in carico del paziente a livello territoriale dal momento della diagnosi e nelle diverse fasi della malattia».
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