E' stato pubblicato dalla SocietĂ pistoiese di Storia Patria con il contributo del nostro Club Rotary.
E’ uscita una nuova edizione del fortunato Vocabolario pistoiese a cura di Gabriella Giacomelli e redatto da Lidia Gori e da Stefania Lucarelli.
Una pubblicazione della Società pistoiese di storia patria, la cui terza ristampa è stata realizzata grazie al contributo del Rotary club Pistoia-Montecatini Terme, che, qualche sera fa, ne ha ospitato la presentazione da parte del professor Luca Mannori, presidente della nota istituzione pistoiese fondata nel 1898.
Il volume, pubblicato per la prima volta nel 1984, ha molte madri e padri. Il progetto, infatti, nacque nel 1973 per volontà della professoressa Gabriella Giacomelli, pistoiese doc, docente di Dialettologia all’Università di Firenze, che coordinò alcune volenterose allieve della facoltà di lettere nelle ricerche sul campo. Presero spunto da alcune tesi sul pistoiese procedendo poi ad un lavoro di verifica con inchieste rivolte a persone di varie fasce di età e di diverso livello socioculturale.
Ad un certo punto le difficoltà organizzative imposero una pausa, finché il professor Renato Risaliti, all’epoca assessore provinciale, si adoperò per la realizzazione del progetto, all’insegna del motto: «Dobbiamo arrivare in fondo», grazie anche all’impegno del professor Giancarlo Savino e dell’ingegnere Natale Rauty.
Dopo la prima edizione, datata 1984, sono uscite altre due ristampe, a testimoniare il successo dell’iniziativa, che è riuscita a recuperare e raccogliere una serie di vocaboli e modi di dire, che altrimenti sarebbero caduti nell’oblio, ma che un tempo erano estremamente diffusi.
Il Vocabolario Pistoiese contiene più di 3000 termini, tutti esclusivamente «non-italiani». Costituisce comunque un’occasione per i pistoiesi più in là con l’età di rispolverare una parlata in disuso e per i più giovani un’occasione per sorprendersi, leggendo qualche termine che in poche sillabe riesce ad esprimere interi concetti, una sorta di novità anacronistica per i giovani d’oggi, che utilizzano un “dialetto nazionale” contaminato dai soliti invadenti media.
«Animati dal fare un servizio alla nostra terra — ha affermato il presidente del Rotary Luciano Buongiorno — doniamo virtualmente questo scrigno , che raccoglie preziosi e rari retaggi del nostro passato».
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