Si tratta di un antico dipinto realizzato da Ippolito Brunetti
L’opera ritrovata è il titolo di una piccola pubblicazione edita in occasione della presentazione del restauro promosso dal Rotary club Pistoia-Montecatini Terme del dipinto di Ippolito Brunetti Madonna in trono tra San Michele Arcangelo e S. Benedetto (1604) nel Conservatorio femminile di S, Michele a Pescia.
Il restauro è stato restituito alla cittadinanza, nel corso di un incontro pubblico alla presenza del presidente del Rotary Raffaele Aversa, del Governatore Mauro Lubrani, del sindaco Oreste Giurlani e di Paolo Vitali, presidente della Fondazione Conservatorio femminile di S. Michele.
«Il Rotary – ha affermato Aversa – ha voluto offrire alla comunità di Pescia, la mia città , un dono che contribuisca a recuperare e valorizzare il suo territorio.
Tra i vari progetti in programma, ho scelto con il mio consiglio direttivo di recuperare questa pregevole opera dipinta nel 1604 per il monastero benedettino. L’autore Ippolito Brunetti ha rappresentato con maestria la Madonna e i santi Michele e Benedetto in un’opera che costituisce un vero e proprio inno alla fede».
La tela, commissionata da Pietro Paolo Galeotti, tra l’altro effigiato in adorazione nella parte bassa del quadro, rappresenta un vero e proprio atto d’amore verso la figlia che, prendendo i voti nel nome di Clementina, rinunciava al benessere ed alle comodità della sua favorevole condizione sociale per dedicarsi alla vita claustrale.
Il professor Paolo Vitali ha evidenziato che il restauro del dipinto offre l’opportunità di riflettere sull’importanza del Monastero e sul forte dovere di ogni cittadino di mantenere e tutelare le nostre testimonianze storiche.
Il sindaco Giurlani ha evidenziato che Pescia vuole avere un ruolo di rilievo nell’anno di Pistoia capitale della cultura, offrendo itinerari legati al suo patrimonio artistico ed a Pinocchio. Ha annunciato, tra l’altro, la riapertura per il 2017 di una larga parte del Museo civico.
Maria Cristina Masdea della Soprintendenza delle Belle arti e paesaggio ha sottolineato il valore dell’opera dipinta da Ippolito Brunetti, artista fiorentino di nascita ma annoverato tra i pittori pesciatini, in quanto la sua presenza è documentata in città fino dalla fine del Cinquecento. Il suo nome si lega a varie commissioni da parte di compagnie laicali e chiese del territorio.
Il restauratore Antonio Casciani, al termine dell’incontro, ha evidenziato tutti i passaggi che sono stati necessari per il restauro dell’opera, che ora è tornata a risplendere in bella evidenza nella sala convegni del Monastero.
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