Interessante conferenza del prof. Nicola Cinque sulle tradizioni scritte e non
Su incarico del Presidente, che ringrazio, devo parlare di regole scritte e non scritte del Rotary, in base all'esperienza di 24 anni di appartenenza al Club e all'approfondimento che mi è stato dato da due presidenze di cui una, quella del Marino Marini, che ha avuto come scopo fondamentale l'insegnamento del vivere rotariano ai nuovi soci.
E questa sera sarebbe stato bene fossero stati presenti in maggior numero i nuovi soci, ai quali sono soprattutto rivolte le mie parole, perché è sperabile che per i vecchi soci si tratti unicamente di un ripasso. Naturalmente affronterò solo alcuni aspetti della questione riservando un eventuale approfondimento alla fine di queste poche parole.
Ma cerchiamo di dare un senso organico cominciando dall'inizio, cioè dalla presentazione del nuovo socio.
E' molto importante specificare che nel club non si chiede di aderire come può essere ad una associazione qualsiasi ma si è chiamati, prima da uno e poi con l'approvazione di tutti i soci. Sarebbe bene che, prima di presentare un nuovo socio, il presentatore si informasse a fondo sulle doti del presentato, sulle ragioni che lo spingono a presentarlo, sul suo carattere, sulla capacità di familiarizzare e (perché no?) sull'educazione. Tutto questo per evitare future sorprese.
E' molto importante che in questa prima fase si osservi la massima discrezione, come è scritto anche nel regolamento, cioè non bisogna assolutamente avvisare il futuro socio che sarà presentato al club Al massimo è possibile aggirare l'ostacolo invitandolo a qualche conviviale altrimenti si può correre il pericolo di fare brutte figure. Sono norme ripetute centinaia di volte, ma purtroppo non ancora recepite tanto è vero che spesso nelle presentazioni si leggono curriculum stilati da chi ufficialmente non dovrebbe sapere niente.
Appena il presentato è stato accettato, è bene che il presentatore (che ne è anche il garante) gli faccia presente quali sono i doveri del rotariano, insistendo sull'amicizia e quindi sulla frequenza. Se un socio non frequenta come fa a conoscere, a farsi amici i soci? Il presentatore deve inoltre fare in modo che il nuovo socio si senta a suo agio nell'ambiente del club e a loro volta i componenti del club devono mettere a proprio agio il nuovo entrato. Sempre a carico del presentatore è il compito di insegnare i principi che regolano la vita del club e, non ultimo, ricordargli che per esempio il portare la cravatta e vestire un abbigliamento consono non sono sintomo di conservatorismo ma di rispetto verso il club.
E' bene anche insegnare al nuovo socio che nella serata di presentazione egli deve rivolgere parole di ringraziamento al presidente ed ai soci. Come vedete si tratta di regole non scritte che tutti sappiamo ma non sempre mettiamo in atto.
Esiste anche un articolo dello statuto in base al quale viene considerato decaduto il socio che non partecipa ad almeno 4 riunioni consecutive, o al 60% di tutte le riunioni del club, a meno che naturalmente non abbia delle scusanti o non sia stato esentato dal Consiglio Direttivo. E non ci sono motivi di lavoro, di famiglia ecc. salvo casi eccezionali perché il socio può pianificare la propria partecipazione al club. Purtroppo si vedono molti soci che non frequentano ma esibiscono il distintivo del Rotary. Al contrario altri soci, pur frequentando, alla prima occasione ed a seconda dell'ambiente che frequentano tolgono il distintivo, come se ne vergognassero. Anche questo non è rotariano.
L'amicizia. Come abbiamo visto si può avere solo con la frequenza, ma anche con la vicinanza che, per il socio rotariano, avviene sia nei caminetti che nelle riunioni conviviali nelle quali bisogna evitare di mettere sempre le stesse persone agli stessi tavoli, in modo da non formare gruppi fissi. Il Rotary è rappresentato da una ruota ma se la ruota non gira che ruota è?
Vi ho premesso che molti modi di agire non fanno parte del regolamento ma della tradizione. Ad esempio, è tradizione (o almeno lo è stata) che i membri del Consiglio Direttivo non presentino nuovi soci (sapete invece che secondo il regolamento tale veto è limitato ai componenti la commissione addetta alle nomine). Sarebbe anche bene che, per motivi di discrezione, eventuali premi od onorificenze non fossero attribuiti a membri del Consiglio Direttivo in carica.
Un altro aspetto che andrebbe tenuto presente nell'ambito del club è la puntualità . Se il presidente convoca ad una determinata ora si deve essere presenti a quell'ora. Se un socio ha degli impegni, visto che il programma del mese arriva con congruo anticipo, deve cercare di sistemarli in modo da essere presente all'ora prefissata. Un eventuale ritardo deve essere un'eccezione e non un'abitudine.
Altra regola non scritta ma negli anni passati sempre seguita è quella dell'alternanza tra Pistoia e Montecatini: penso che questo argomento richieda un approfondimento a parte.
Credo faccia parte della tradizione e non del regolamento l'usanza di far firmare la ruota per primo al socio più anziano come Rotary, girandola poi in senso orario.
Come sapete il Rotary è un club particolare: senza superbia possiamo affermare che è un club di elite e come tale deve comportarsi, in ogni occasione. Molte regole non scritte vengono affidate unicamente al buon senso, alle convenzioni sociali, all'etichetta, alla tradizione. Non bisogna perdere questi valori per non perdere l'esclusività del Rotary.
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