Silvia d'Aosta ospite del Club
Montecatini riscopre le figure dei regnanti. A farlo è stato il Rotary club Pistoia-Montecatini Terme, in occasione della terza edizione della «Settimana Termale», organizzata per gli amici rotariani di tutta Italia giunti numerosi in rappresentanza di quasi tutti i distretti.
L’occasione è stata offerta da una serata di gala che ha visto la presenza della principessa Silvia, di Savoia duchessa d’Aosta, moglie del duca Amedeo d’Aosta, per la presentazione del volume “I Savoia Scomodi” di Gigi Speroni.
Dolce, sempre sorridente, la principessa ha gradito molto l’omaggio alla famiglia degli Aosta, ha risposto ad alcune domande con molta semplicità . Conosceva già la città di Montecatini che trova allegra e dal clima ottimo, dove si è fermata solo brevemente in altre occasioni, ma ha espresso il desiderio di tornare a visitare le sue terme. Ha elogiato il lavoro attento e minuzioso di Gigi Speroni, che ha “cercato” di stabilire la verità dei fatti e, da molti anni, presta una particolare attenzione alla sua famiglia.
Inoltre ha sfatato la presunta rivalità con i Savoia: «Non esiste - ha aggiunto - nessuna rivalità con l’altro ramo dei Savoia, infatti i rapporti con Maria Gabriella e Maria Beatrice sono buoni, più scarsi con Vittorio Emanuele che ha fatto scelte di vita diverse, inoltre sono stata accettata affettuosamente dalla famiglia di mio marito».
Silvia Paternò di Spedalotto ha dimostrato di possedere tutti i requisiti per essere una regina, non le mancano né signorilità e fair play né una grande carica di umanità , tratto questo che la unisce molto ad Amedeo, che continua la tradizione familiare dei Savoia più amati dagli italiani.
Gli Aosta da sempre colpiscono l’immaginario collettivo per le loro imprese, per il coraggio e per la liberalità che li contraddistinguono. Ecco perché Gigi Speroni ha intitolato il suo volume “I Savoia scomodi” ripercorrendo tutte le vicende del nostro secolo, ricostruendo le vicende degli Aosta celebri quali il duca degli Abruzzi, principe esploratore, o Amedeo Vicerè d’Etiopia, eroe di Amba Alagi, chiamato anche oggi dagli indigeni il “padre bianco”.
Gli Aosta oggi sono tornati ad essere oggetto di attenzione soprattutto da parte dei monarchici, che li ritengono gli unici ad essere degni di rappresentare la monarchia. A spiegare questa scelta è stato Gian Nicola Amoretti, presidente dell’UMI (Unione Monarchica italiana), che ha affermato che, sulla base delle leggi di casa Savoia e del codice civile, Vittorio Emanuele si è delegittimato da solo quando ha giurato fedeltà alla Repubblica per rientrare in Italia e ha firmato un documento nel 1969 con cui rinunciava a qualsiasi diritto sulla corona.
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